La campagna contro la
catena di smontaggio Hamburger Pini, vuole essere anche un pretesto
per denunciare ciò che ogni giorno viene perpetrato nei confronti
degli animali non umani etichettati da carne/da reddito e fatti
nascere quindi col solo scopo per poi diventare cibo.
La nostra priorità è
parlare di antispecismo per cercare di abbattere quel muro
d’intolleranza e di prevaricazione che vede l’essere umano capace
di disporre della vita e della morte di milioni di individui, di
veganismo perché è l’unico modo per non alimentare
un’industria alimentare insanguinata, di abolizione della
schiavitù animale perché non accettiamo gabbie più larghe e
recinti più grandi, di liberazione animale perché per
salvare delle vite è necessaria l’azione diretta.
Come ‘Coordinamento
Contro il Mega Macello’ abbiamo voluto sottolineare fin da
subito l’importanza di questa campagna antispecista pubblicando
un’investigazione che documentasse le reali condizioni di
detenzione di migliaia di individui all’interno degli allevamenti,
questo per far comprendere che il dolore, la noia, l’apatia, il
malessere che provano questi esseri viventi è il medesimo dei cani
detenuti all’interno dell’allevamento di Green Hill.
In questi giorni
l'allevamento di Montichiari è stato posto sotto sequestro dalla
Forestale per ordine della Procura di Brescia. Alla base di questo
provvedimento vi sono delle denunce per maltrattamento e irregolarità
annesse.
Eppure il maltrattamento
è una caratteristica fondamentale dello sfruttamento animale. Non
esiste una forma di sfruttamento che non implichi il maltrattamento,
il quale assume le stesse caratteristiche a prescindere da che si
tratti di un allevamento di cani beagle destinati alla vivisezione o
di maiali destinati ai macelli.
Allora ci chiediamo: se
si parla di 'maltrattamento'
perché non includere tutti gli allevamenti-lager in cui sono stipati
milioni di esseri senzienti?
Così come soffrono i
beagle di Montichiari, soffrono allo stesso modo i maiali rinchiusi
negli allevamenti della Bassa Bresciana, così come le galline
schiave di Bruzzese.
Per questa società
specista una differenza esiste. Da una parte si parla di animali
d’affezione, ovvero cani e gatti, dall’altra si parla dei maiali,
ovvero coloro che sono considerati gli ultimi degli ultimi. Da
antispecisti questa differenza invece non la vediamo.
C’è solo un modo per
non essere complici della sofferenza, della schiavitù e della morte
dei non umani, siano essi da carne, d’affezione, da laboratorio, da
pelliccia, da intrattenimento:
scegliere VEGAN!
Dalla parte delle vittime
dell’industria alimentare.
Contro lo specismo!
Coordinamento Contro
il Mega Macello