giovedì 13 dicembre 2012

L'IMPORTANZA DEI RIFUGI PER GLI ANIMALI SALVATI DALL'INDUSTRIA ALIMENTARE


I rifugi danno ad animali che altrimenti sarebbero stati vittime dello sfruttamento umano la possibilità di vivere una vita tranquilla e dignitosa, lontano da anguste prigioni e dalla prospettiva della morte che attende le specie animali considerate “da reddito”.
Sono luoghi ancora poco conosciuti in Italia che meritano però di essere considerati non solo da coloro che già hanno sviluppato una determinata sensibilità sui temi dello sfruttamento animale, ma costituiscono anche un'importante occasione per interagire con quegli animali che, nella società specista in cui viviamo, sono visti al massimo in condizioni di prigionia, se non addirittura come prodotto finito di un'industria alimentare che opprime, sfrutta e uccide.
Nei rifugi numerosi volontari e volontarie dedicano il proprio tempo ad accudire individui di specie animali che non avrebbero avuto altra prospettiva se non quella delle sbarre di qualche allevamento e della morte all'interno di qualche stabilimento di macellazione.
E' importante conoscere queste oasi felici e supportarle. Non ci sono agevolazioni né sovvenzioni pubbliche; non c'è lucro economico. Solo la volontà, lo spirito di iniziativa e la dedizione di tanti volontari e volontarie.

Un volontario di Porcikomodi Brescia ci racconta la sua esperienza.
  1. Cosa ti ha spinto a fare volontariato in un rifugio?
La cosa che mi ha spinto a fare volontariato in un rifugio per animali “da reddito” o “da carne” piuttosto che in un canile è stato l’interesse che provavo per questi animali così poco considerati e la voglia di poter costruire un posto anche per loro, un posto dove anche maiali, pecore, capre, galline e conigli potessero vivere in tranquillità ed essere avvicinati, con rispetto, da altre persone che, come me in passato, potrebbero aver bisogno di entrare in uno di questi posti per decidere di non consumare più prodotti di origine animale.
  1. Consumavi prodotti animali prima di cominciare a fare volontariato a Porcikomodi?
La prima volta che sono entrato a Porcikomodi mangiavo ancora animali, la seconda volta ci sono entrato da vegan. Sono contento di aver incontrato sulla mia strada questo progetto, sicuramente è la cosa che più mi ha cambiato. Avevo già visto mille immagini di macelli e allevamenti, sapevo cosa succedeva, ma ancora mi mancava qualcosa che mi facesse fare questo grosso cambiamento. Sin da piccolo mi sono sempre ritenuto un grande amante degli animali, ma mi fermavo a cani e gatti. Quando vedevo le immagini dei macelli mi inorridivano, ma non erano la cosa che mi avrebbe cambiato, quelle immagini erano tanto violente quanto lontane; cerchi mille scuse e mille muri si alzano a difesa della tua quotidianità e del tuo modo di vivere. La prima volta che ho incontrato i 5 maiali che all’epoca Porcikomodi Brescia ospitava è cambiato tutto. Le vittime che vedevo nei video non erano più così lontane, sapevo chi erano, sapevo che non erano diversi dai cani e dai gatti che tanto amavo, sapevo che erano da difendere come tutti gli altri. È stato un attimo. Da quando sono uscito da quel recinto non ho più voluto mangiar carne.
  1. Come è cambiata la tua visione nei confronti degli animali cosiddetti da carne?
Possiamo dire che prima non avessi una visione precisa di questa tipologia di animali. Non li conoscevo e credevo agli stereotipi che rappresentano: galline stupide, maiali sporchi e così via… in realtà mi sono dovuto scontrare con queste immagini e mi sono dovuto ricredere. Non potrei nemmeno dire come sono i maiali o come sono i conigli. Se qualcuno ti chiedesse di raccontargli come sono i cani non sapresti come rispondere perché sappiamo che ogni cane è un individuo a sé. Quando nella nostra struttura erano ospitati dieci maiali ognuno aveva le sue peculiarità, la sua personalità. C’era Martino che amava dormire per ore e ore e non amava la compagnia delle persone, c’era Luna che voleva essere coccolato tutto il giorno e appena cominciavi ad accarezzarlo si stendeva a pancia all’aria e si addormentava dopo poco, c’era Alvaro che amava correre ed era attratto da ogni cosa, era molto curioso. E così per tutti gli altri, ognuno con caratteristiche diverse dagli altri. Una cosa che si dice è che i maiali siano aggressivi; forse negli allevamenti lo sono, ma chi non lo sarebbe costretto a vivere in quel modo? In anni di volontariato non ho mai visto un maiale dare segni di aggressività. Anche quando i veterinari hanno dovuto fargli i prelievi di sangue e loro non hanno gradito, nessuno si è mai girato per mordere.
  1. Come va Porcikomodi Brescia?
Purtroppo non bene, il terreno dove gli animali sono ospiti è stato venduto dal proprietario e quindi gli animali devono andare via. Per fortuna abbiamo trovato dei posti per ognuno e continueremo ad occuparcene, a fare cene e raccogliere soldi per mantenerli, ma solo alcuni di loro rimarranno nel piccolo posto che abbiamo trovato. Adesso potremo solo occuparci di galline e conigli anche se continueremo ad occuparci di tutte le storie di cui verremo a conoscenza e ad offrire stallo per animali di piccola taglia. Ma il sogno di trovare un posto dove realizzare appieno il progetto che non si è ancora spento.
  1. Qual è secondo te l’importanza dei rifugi come Porcikomodi Brescia?
Vista la mia storia è evidente che io pensi che si tratti di progetti fondamentali per promuovere uno stile di vita cruelty-free. I rifugi sono fondamentali da più punti di vista. Sono i posti in cui possiamo dimostrare ciò che sosteniamo nei volantini, e cioè che siamo tutti uguali, che gli animali sono tutti uguali indipendentemente dalla specie. Sono i posti in cui ci ricordiamo per chi scendiamo in piazza, chi rappresentiamo. Chiunque dovrebbe visitare e sostenere i rifugi, anche chi è già vegan. I rifugi sono anche l’ultima speranza per quegli animali che hanno la fortuna di poter essere salvati. Eppure in Italia il movimento animalista non è attento alle situazioni dei rifugi, vengono visti più come posti dove portare gli animali quando si ha bisogno piuttosto che come posti da vivere, frequentare, sostenere, valorizzare e pubblicizzare. In questi posti dobbiamo portare più persone possibile, invece spesso si chiede di guardare un filmato violento quando potremmo chiedere di venire a conoscere gli animali, di interagire con loro, di guardarli negli occhi.
  1. Com’è il dialogo con le istituzioni?
È molto difficile e complicato, la legge italiana non ammette che esistano maiali o pecore da compagnia. Così siamo classificati come allevamenti di animali da carne e siamo obbligati a dover sottostare alle stesse normative. Questo comporta cose molto spiacevoli e a cui, ideologicamente, siamo contrari come il dover marcare gli animali con le marche auricolari o sottoporli a periodici esami del sangue. Ma non solo questo, se si trova un animale in difficoltà non sempre lo si può prendere con facilità perchè si potrebbe incorrere in sanzioni. Per la legge questi animali devono essere tracciabili per una questione igienico-sanitaria a tutela di chi ne consumerà la carne ma nonostante i nostri animali non siano destinati ad essere macellati la legge non ammette eccezioni. Sarebbe fondamentale per la sopravvivenza di queste realtà un riconoscimento a livello istituzionale, ma sarebbe importante anche per gli animali ospitati in questi centri che non verrebbero più sottoposti a pratiche inumane.

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SOSTIENI PORCIKOMODI! PRENOTATI PER LA CENA DI AUTOFINANZIAMENTO!

Porcikomodi al momento sta cercando un nuovo terreno dove poter accogliere altri animali salvati dall'industria alimentare. Nel frattempo raccoglie fondi per continuare ad occuparsi del sostentamento degli animali che sono stati ricollocati presso altri rifugi.

Se volete sostenere Porcikomodi Brescia, vengono organizzate periodicamente delle cene vegan per raccogliere fondi a sostegno del progetto. La prossima è alle porte: prenotatevi!

SABATO 22 DICEMBRE
CENA PER I SOPRAVVISSUTI ALLA FINE DEL MONDO” - BENEFIT PER PORCIKOMODI
OME (BS) – VIA MAESTRINI 3, ORE 21.00
CENA VEGAN, dall'antipasto al dolce – contributo 20 €

Prenotazione obbligatoria entro 18.12 al numero: 3336827137

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