giovedì 13 dicembre 2012

L'IMPORTANZA DEI RIFUGI PER GLI ANIMALI SALVATI DALL'INDUSTRIA ALIMENTARE


I rifugi danno ad animali che altrimenti sarebbero stati vittime dello sfruttamento umano la possibilità di vivere una vita tranquilla e dignitosa, lontano da anguste prigioni e dalla prospettiva della morte che attende le specie animali considerate “da reddito”.
Sono luoghi ancora poco conosciuti in Italia che meritano però di essere considerati non solo da coloro che già hanno sviluppato una determinata sensibilità sui temi dello sfruttamento animale, ma costituiscono anche un'importante occasione per interagire con quegli animali che, nella società specista in cui viviamo, sono visti al massimo in condizioni di prigionia, se non addirittura come prodotto finito di un'industria alimentare che opprime, sfrutta e uccide.
Nei rifugi numerosi volontari e volontarie dedicano il proprio tempo ad accudire individui di specie animali che non avrebbero avuto altra prospettiva se non quella delle sbarre di qualche allevamento e della morte all'interno di qualche stabilimento di macellazione.
E' importante conoscere queste oasi felici e supportarle. Non ci sono agevolazioni né sovvenzioni pubbliche; non c'è lucro economico. Solo la volontà, lo spirito di iniziativa e la dedizione di tanti volontari e volontarie.

Un volontario di Porcikomodi Brescia ci racconta la sua esperienza.
  1. Cosa ti ha spinto a fare volontariato in un rifugio?
La cosa che mi ha spinto a fare volontariato in un rifugio per animali “da reddito” o “da carne” piuttosto che in un canile è stato l’interesse che provavo per questi animali così poco considerati e la voglia di poter costruire un posto anche per loro, un posto dove anche maiali, pecore, capre, galline e conigli potessero vivere in tranquillità ed essere avvicinati, con rispetto, da altre persone che, come me in passato, potrebbero aver bisogno di entrare in uno di questi posti per decidere di non consumare più prodotti di origine animale.
  1. Consumavi prodotti animali prima di cominciare a fare volontariato a Porcikomodi?
La prima volta che sono entrato a Porcikomodi mangiavo ancora animali, la seconda volta ci sono entrato da vegan. Sono contento di aver incontrato sulla mia strada questo progetto, sicuramente è la cosa che più mi ha cambiato. Avevo già visto mille immagini di macelli e allevamenti, sapevo cosa succedeva, ma ancora mi mancava qualcosa che mi facesse fare questo grosso cambiamento. Sin da piccolo mi sono sempre ritenuto un grande amante degli animali, ma mi fermavo a cani e gatti. Quando vedevo le immagini dei macelli mi inorridivano, ma non erano la cosa che mi avrebbe cambiato, quelle immagini erano tanto violente quanto lontane; cerchi mille scuse e mille muri si alzano a difesa della tua quotidianità e del tuo modo di vivere. La prima volta che ho incontrato i 5 maiali che all’epoca Porcikomodi Brescia ospitava è cambiato tutto. Le vittime che vedevo nei video non erano più così lontane, sapevo chi erano, sapevo che non erano diversi dai cani e dai gatti che tanto amavo, sapevo che erano da difendere come tutti gli altri. È stato un attimo. Da quando sono uscito da quel recinto non ho più voluto mangiar carne.
  1. Come è cambiata la tua visione nei confronti degli animali cosiddetti da carne?
Possiamo dire che prima non avessi una visione precisa di questa tipologia di animali. Non li conoscevo e credevo agli stereotipi che rappresentano: galline stupide, maiali sporchi e così via… in realtà mi sono dovuto scontrare con queste immagini e mi sono dovuto ricredere. Non potrei nemmeno dire come sono i maiali o come sono i conigli. Se qualcuno ti chiedesse di raccontargli come sono i cani non sapresti come rispondere perché sappiamo che ogni cane è un individuo a sé. Quando nella nostra struttura erano ospitati dieci maiali ognuno aveva le sue peculiarità, la sua personalità. C’era Martino che amava dormire per ore e ore e non amava la compagnia delle persone, c’era Luna che voleva essere coccolato tutto il giorno e appena cominciavi ad accarezzarlo si stendeva a pancia all’aria e si addormentava dopo poco, c’era Alvaro che amava correre ed era attratto da ogni cosa, era molto curioso. E così per tutti gli altri, ognuno con caratteristiche diverse dagli altri. Una cosa che si dice è che i maiali siano aggressivi; forse negli allevamenti lo sono, ma chi non lo sarebbe costretto a vivere in quel modo? In anni di volontariato non ho mai visto un maiale dare segni di aggressività. Anche quando i veterinari hanno dovuto fargli i prelievi di sangue e loro non hanno gradito, nessuno si è mai girato per mordere.
  1. Come va Porcikomodi Brescia?
Purtroppo non bene, il terreno dove gli animali sono ospiti è stato venduto dal proprietario e quindi gli animali devono andare via. Per fortuna abbiamo trovato dei posti per ognuno e continueremo ad occuparcene, a fare cene e raccogliere soldi per mantenerli, ma solo alcuni di loro rimarranno nel piccolo posto che abbiamo trovato. Adesso potremo solo occuparci di galline e conigli anche se continueremo ad occuparci di tutte le storie di cui verremo a conoscenza e ad offrire stallo per animali di piccola taglia. Ma il sogno di trovare un posto dove realizzare appieno il progetto che non si è ancora spento.
  1. Qual è secondo te l’importanza dei rifugi come Porcikomodi Brescia?
Vista la mia storia è evidente che io pensi che si tratti di progetti fondamentali per promuovere uno stile di vita cruelty-free. I rifugi sono fondamentali da più punti di vista. Sono i posti in cui possiamo dimostrare ciò che sosteniamo nei volantini, e cioè che siamo tutti uguali, che gli animali sono tutti uguali indipendentemente dalla specie. Sono i posti in cui ci ricordiamo per chi scendiamo in piazza, chi rappresentiamo. Chiunque dovrebbe visitare e sostenere i rifugi, anche chi è già vegan. I rifugi sono anche l’ultima speranza per quegli animali che hanno la fortuna di poter essere salvati. Eppure in Italia il movimento animalista non è attento alle situazioni dei rifugi, vengono visti più come posti dove portare gli animali quando si ha bisogno piuttosto che come posti da vivere, frequentare, sostenere, valorizzare e pubblicizzare. In questi posti dobbiamo portare più persone possibile, invece spesso si chiede di guardare un filmato violento quando potremmo chiedere di venire a conoscere gli animali, di interagire con loro, di guardarli negli occhi.
  1. Com’è il dialogo con le istituzioni?
È molto difficile e complicato, la legge italiana non ammette che esistano maiali o pecore da compagnia. Così siamo classificati come allevamenti di animali da carne e siamo obbligati a dover sottostare alle stesse normative. Questo comporta cose molto spiacevoli e a cui, ideologicamente, siamo contrari come il dover marcare gli animali con le marche auricolari o sottoporli a periodici esami del sangue. Ma non solo questo, se si trova un animale in difficoltà non sempre lo si può prendere con facilità perchè si potrebbe incorrere in sanzioni. Per la legge questi animali devono essere tracciabili per una questione igienico-sanitaria a tutela di chi ne consumerà la carne ma nonostante i nostri animali non siano destinati ad essere macellati la legge non ammette eccezioni. Sarebbe fondamentale per la sopravvivenza di queste realtà un riconoscimento a livello istituzionale, ma sarebbe importante anche per gli animali ospitati in questi centri che non verrebbero più sottoposti a pratiche inumane.

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SOSTIENI PORCIKOMODI! PRENOTATI PER LA CENA DI AUTOFINANZIAMENTO!

Porcikomodi al momento sta cercando un nuovo terreno dove poter accogliere altri animali salvati dall'industria alimentare. Nel frattempo raccoglie fondi per continuare ad occuparsi del sostentamento degli animali che sono stati ricollocati presso altri rifugi.

Se volete sostenere Porcikomodi Brescia, vengono organizzate periodicamente delle cene vegan per raccogliere fondi a sostegno del progetto. La prossima è alle porte: prenotatevi!

SABATO 22 DICEMBRE
CENA PER I SOPRAVVISSUTI ALLA FINE DEL MONDO” - BENEFIT PER PORCIKOMODI
OME (BS) – VIA MAESTRINI 3, ORE 21.00
CENA VEGAN, dall'antipasto al dolce – contributo 20 €

Prenotazione obbligatoria entro 18.12 al numero: 3336827137

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lunedì 19 novembre 2012

GUARDA E DIFFONDI LE FOTOGRAFIE DELL'INVESTIGAZIONE

http://www.flickr.com/photos/controilmegamacello/

Spesso è solo un muro e qualche recinzione tutto ciò che impedisce ai nostri occhi di osservare i luoghi di prigionia e sofferenza in cui sono detenuti milioni di individui. E spesso questo è sufficiente a farci continuare a vivere nell'indifferenza dello sfruttamento di cui siamo complici.

Per mostrare a tutt* qual'è la normalità degli allevamenti di maiali della Lombardia abbiamo deciso di pubblicare le fotografie raccolte durante diverse investigazioni all'interno di questi luoghi. Prigioni che costringono gli individui in spazi a malapena più grandi del loro corpo. Dove gli animali perdono la loro identità e diventano cose, oggetti da abusare e usare per il profitto di chi li detiene.

Cadaveri cospargono i corridoi e gli stessi recinti dove gli altri vivranno in sofferenza e schiavitù fino al giorno in cui saranno pronti per essere fatti a pezzi e venduti come cibo. Vasche sovraffollate e gabbie di contenimento negano qualsivoglia tipo di libertà di muoversi a chi vi è rinchiuso. Madri sono costrette ad un continuo ciclo di invasive inseminazioni e gravidanze, per poi vedersi strappare i cuccioli nelle loro prime settimane di vita.

Davanti al dolore degli individui che sono prigionieri negli allevamenti di tutto il mondo ci troviamo di fronte ad una scelta: noi abbiamo deciso di porre fine alla loro schiavitù.

Miliardi di esseri senzienti ridotti ad essere schiavi e oggetti stanno aspettando che tu faccia la tua parte. SCEGLI VEGAN!





Per la fine della schiavitù e dello specismo.
Nessun macello, nè a Manerbio nè altrove.
Coordinamento Contro il Mega Macello

mercoledì 14 novembre 2012

NEMESI ANIMALE IN PIAZZA A BRESCIA PER INFORMARE SULLA REALTA' DEGLI ALLEVAMENTI E SULLA SCELTA VEGAN

Sabato 17 novembre Nemesi Animale presidierà Largo Formentone, nel centro storico bresciano. La manifestazione d'impatto avrà lo scopo di portare in piazza e sotto gli occhi di tutti la realtà che si cela dietro agli allevamenti di maiali in Italia, proseguendo e promuovendo il lavoro di informazione che il gruppo ha cominciato con la pubblicazione di "Fabbriche di carne" (www.fabbrichedicarne.net), dossier che documenta la vita e la sofferenza dei milioni di individui ridotti in schiavitù all'interno degli allevamenti.

Il lavoro di Nemesi Animale acquisisce maggior significato nel momento in cui prende spazio sulle strade della città di Brescia, a pochi chilometri da Manerbio, comune che potrebbe a breve veder sorgere sul proprio territorio l'aberrante mega-impianto di macellazione Pini.

I maiali, che ogni giorno soffrono e trovano la morte, tanto negli allevamenti quanto nei macelli, giacciono sul gradino più basso dell'assurda gerarchia su cui si basa la nostra società, ed in nome di essa diventano vittime di un sistematico sfruttamento perpetrato in nome del profitto.

La scelta vegan è il primo passo per liberare gli schiavi delle fabbriche di carne e di tutti quei prodotti intrisi della sofferenza di milioni animali.

Supportiamo apertamente la protesta degli/le attivist* di Nemesi Animale ed i loro sforzi per svelare la verità che si nasconde dentro i capannoni degli allevamenti. Condividiamo la loro lotta per la liberazione animale.

Il presidio si svolgerà:
Sabato 17 Novembre - dalle ore 14.30
Largo Formentone - BRESCIA

Tutte le informazioni circa le modalità del presidio si trovano qui:
http://www.nemesianimale.net/eventi/brescia-17-novembre/

Informazioni sulla Campagna 'Contro il Mega Macello':
www.controilmegamacello.net
www.facebook.com/controilmegamacello

Fabbriche di Carne - Un viaggio di Nemesi Animale all'interno degli allevamenti di maiali in Italia:
www.fabbrichedicarne.net

Per la fine della schiavitù e dello specismo.
Nessun macello, nè a Manerbio nè altrove.
Coordinamento Contro il Mega Macello

venerdì 9 novembre 2012

MEGA-MACELLO: IPOTESI TRASFERIMENTO IN EMILIA?

Apprendiamo oggi da un quotidiano locale che la Hamburger Pini stia valutando di trasferire il progetto del Mega-Macello in Emilia.

E' emerso che ci sarebbero trattative in corso tra Pini e una società di macellazione e trasformazione già presente sul territorio emiliano, che si trova attualmente in difficoltà economiche.
Pare che l'idea sia quella di rilevare ed ampliare un impianto di macellazione già esistente.

Sebbene non si tratti ancora di notizie ufficiali, trapelano indiscrezioni in questa direzione, che noi apprendiamo con cautela.

La nostra opposizione al progetto Hamburger Pini non conosce confini geografici e continueremo la nostra lotta a prescindere dal sito che sarà interessato da questo assurdo e aberrante progetto di morte e sfruttamento.

Link all'articolo: 
http://www.bresciaoggi.it/stories/Provincia/430682_mega-macello_c_lipotesi_trasloco_in_emilia/

Dalla parte delle vittime dell'industria alimentare.

Coordinamento Contro il Mega Macello

venerdì 26 ottobre 2012

LUNEDI' 29 OTTOBRE: PRESIDIO ANTISPECISTA A MANERBIO


I progettisti hanno presentato la relazione relativa all'impatto ambientale, definendo "un'oasi industriale nel verde" un luogo in cui migliaia di individui troveranno la morte.

Facciamo sentire al sindaco Meletti e a coloro favorevoli all'impianto di macellazione la nostra opposizione a questo assurdo progetto!


LUNEDI' 29 OTTOBRE
DALLE ORE 19.15
PIAZZA CESARE BATTISTI
MANERBIO (BS)

Sostieni la campagna contro al catena di smontaggio Hamburger Pini, partecipa alla protesta.
 
 


PER INFO E CONTATTI:
Blog: www.controilmegamacello.net
Email: contromegamacello@live.it
Facebook: http://www.facebook.com/controilmegamacello
Infoline: 3312183383
Flickr: www.flickr.com/photos/controilmegamacello/

giovedì 25 ottobre 2012

STRISCIONE CONTRO IL MEGA MACELLO

Giovedì 25 ottobre 2012
Ore 15.00

Questo pomeriggio, attivist* del Coordinamento Contro il Mega Macello hanno simbolicamente esposto su un cavalcavia a Manerbio uno striscione con scritto:

"Nessun macello. Né a Manerbio né altrove. Scegli VEGAN!".



Nell'opporci alla costruzione del Mega-Macello di Manerbio, simbolo dello sfruttamento animale, ribadiamo il concetto che siamo contro ogni tipo di lager costruito dall'essere umano, sia esso destinato a imprigionare qualsiasi essere vivente senziente. La società antropocentrica e specista in cui viviamo vede gli animali non umani come oggetti, cose, risorse da sfruttare. Individui unici sono considerati come qualcosa e non più come qualcuno.


Il primo passo per salvare delle vite è scegliere di eliminare qualsiasi prodotto di origine animale dalle proprie abitudini alimentari. Per questo, la scelta vegan rappresenta un punto di partenza che consente di fare la differenza per gli animali sfruttati dall'essere umano.


Vogliamo un mondo dove non esistano più gabbie, dove non esista più sfruttamento, dove non esistano prigionia e schiavitù per ogni essere vivente senziente. Vogliamo un mondo diverso, dove non ci siano sfruttatori e sfruttati, padroni e schiavi, chi sta in alto e chi sta in basso. Vogliamo essere la voce di coloro che non hanno voce. Questo è per noi l'antispecismo.

Da antispecisti vogliamo abbattere sì le forme di sfruttamento nei confronti di quelle specie animali ancora non considerate da questa società meritevoli dell'empatia e compassione umana, ma vogliamo anche la fine di tutte le ideologie discriminatorie, razziste, sessiste, omofobe, repressive, oppressive e autoritarie.

Il Mega-Macello di Manerbio è un progetto che rappresenta lo sfruttamento sistematico che l'essere umano perpetra nei confronti degli altri animali. Un impianto industriale che gronderà del sangue di migliaia di vittime ogni giorno.


Il progetto dell'impianto di macellazione è ancora su carta, giusto questo mercoledì i progettisti hanno presentato le 132 pagine relative all'impatto ambientale di tale stabilimento.

Dovranno ancora pronunciarsi Provincia, ASL, ARPA e altri organi competenti.
Continueremo la nostra Campagna, mantenendo alta l'attenzione sul progetto del Mega-Macello di Manerbio.

La nostra azione avviene volutamente in concomitanza con l'apertura al pubblico di ItalPig, il 16esimo salone della suinicoltura italiana presso il centro fiera di Cremona.

Inoltre ricordiamo il presidio che si terra' sabato 27 ottobre a Cremona, indetto da Nemesi Animale, per dare voce alle vittime delle fabbriche di carne.

Scegli da che parte stare!

Coordinamento Contro il Mega Macello

Info:

www.controilmegamacello.net

www.facebook.com/controilmegamacello


Info sulla protesta di Nemesi Animale:

http://www.nemesianimale.net/eventi/italpig/

lunedì 1 ottobre 2012

LIBERAZIONE DI TRE MAIALI

In supporto alla campagna contro il mega macello, riceviamo in forma anonima del nuovo materiale video realizzato all'interno di alcuni allevamenti presenti in Lombardia, con un finale a sorpresa: la liberazione di tre piccoli maiali.






Ciò che testimoniano le immagini sono scene di vita quotidiana, di detenzione e di allevamento di animali da reddito. E' la normalità, non si tratta di casi limite. Esseri viventi considerati mera merce, oggetti, la cui carne alimenterà un'industria che lucra sullo sfruttamento animale.
Gli allevamenti sono dei luoghi di tortura e di sofferenza, dei veri lager, dei moderni campi di concentramento in cui la vita è calpestata dalla cupidigia di un sistema, che dall'allevatore al consumatore, azzera l'esistenza di animali senzienti, riducendoli a risorsa produttiva e merce di consumo.

Il primo passo per salvare delle vite è eliminare qualsiasi prodotto di origine animale dalle proprie abitudini, diventando vegan. Un ulteriore modo per ridare la libertà a questi schiavi è l'azione diretta.
Vedere le immagini della liberazione ci riempie il cuore di gioia, perché questi tre individui non saranno condannati a morte, non verranno deportati negli impianti di macellazione e non diventeranno cibo. Saranno maiali liberi, liberi di fare i bagni di fango nelle ore più calde della giornata, di coricarsi e riposare sopra un letto di paglia, di sviluppare il proprio carattere e seguire il proprio istinto.

Questo video è dedicato alle/ai 'Barchem4', attivist* olandesi vittime della repressione. In questi mesi stanno affrontando un duro processo perché accusat* di avere liberato 5000 visoni da un allevamento nei pressi della città di Barchem. Inoltre lo dedichiamo a tutt* coloro che supportano l'azione diretta e la lotta per la liberazione animale.

Contro ogni tipo di sfruttamento, di dominio e di discriminazione.
Contro lo specismo.
Scegli da che parte stare.

Coordinamento Contro il Mega Macello
 

sabato 29 settembre 2012

Domenica 7 ottobre: APERI-CENA VEGAN BENEFIT + PROIEZIONE NUOVA INVESTIGAZIONE

DOMENICA 7 OTTOBRE dalle ore 18.00
Libreria 47 (c/o Magazzino47)
via Industriale 10, Brescia

APERI-CENA VEGAN BENEFIT
a sostegno della Campagna CONTRO IL MEGA MACELLO

Nel corso della serata:

* Illustrazione della Campagna, facendo il punto sulla situazione attuale;

* Proiezione di una nuova investigazione sulla realtà degli allevamenti di suini della Lombardia;

* Chiacchierata informale sull'antispecismo, tra teoria e pratica.

Oltre al buffet vegan sarà disponibile un banchetto con materiale informativo e le nuove magliette per sostenere la Campagna del Coordinamento Contro il Mega Macello.

Chi siamo?Siamo un gruppo di persone che lotta quotidianamente contro lo sfruttamento e la prigionia degli animali non umani in tutte le sue forme. Il Mega Macello di Manerbio non sarà altro che il simbolo della lotta allo specismo: per il profitto si uccide, per il profitto si rende schiavi, per il profitto si devasta un territorio, quello della provincia di Brescia, già altamente degradato e inquinato. Questa nuova campagna sarà un pretesto per parlare non solo dei macelli ma anche degli allevamenti, per denunciare la terribile realtà di questi moderni campi di concentramento. C'è solo un modo per salvare le vittime dell'industria alimentare e dello specismo: scegliere VEGAN!
Per la fine della schiavitù animale e per la liberazione animale.
Scegli da che parte stare.


Maggiori informazioni:


No al macello, né a Manerbio, né altrove.
No allo sfruttamento in tutte le sue forme.
No ad ogni forma di prevaricazione e dominio.

CONTRO LO SPECISMO – PER LA LIBERAZIONE ANIMALE!



sabato 15 settembre 2012

Nuova Conferenza dei Servizi a Manerbio per il Mega Macello

Martedì 11 Settembre si è tenuta una nuova Conferenza dei Servizi per analizzare il progetto del Mega Macello anche in presenza di rappresentanti di vari Comuni facenti parte del SUS (Sistema Urbano Sovracomunale). Dei Comuni convocati, circa la metà ha raccolto l'invito del Primo Cittadino di Manerbio. Erano invece assenti i rappresentanti dell'ARPA, che in merito alla proposta presentata durante la precedente Conferenza dei Servizi si era espressa in maniera contraria al progetto così come presentato dalla Hamburger Pini.


L'azienda ha presentato la richiesta di VIA (Valutazione di Impatto Ambientale), che deve tener conto di: potenziali impatti e criticità ambientali (consumi idrici e flussi inquinanti); stato ambientale a livello comunale (inquinamento territoriale, qualità dell'aria, rumore, elettrosmog, inquinamento luminoso); analisi dei fattori climatici (direzione e velocità dei venti, precipitazioni, temperature); rumore; incidenza su acqua e suolo; mobilità; aspetti agronomici e paesaggistici.


Il rappresentante della Provincia, ente che ancora deve esprimersi in maniera ufficiale sulla proposta, ha comunque sottolineato le criticità di compatibilità con il PGT, soprattutto per quanto riguarda gli elementi paesaggistici.

Altre perplessità sono emerse circa l'aumento del traffico di mezzi pesanti e soprattutto la carenza nello studio sullo sfruttamento della falda profonda, che fornisce acqua di maggior qualità e che, come obiettato, dovrebbe essere destinata al solo uso umano.

Inoltre è mancante un elaborato (richiesto anche dall'ARPA) riguardo la vicinanza del sito che dovrebbe ospitare il Mega Macello con lo stabilimento della Finchimica, un'azienda produttrice di principi attivi ed intermedi chimici per l'agricoltura e soggetta alla normativa Seveso, che prevede delle limitazioni per quanto riguarda la dislocazione di stabilimenti ad alto impatto ambientale a distanze che non rispecchino i limiti imposti dai parametri della normativa.

L'ASL, per conto suo, dopo essersi espressa in maniera negativa nei confronti del progetto Hamburger Pini per come era stato proposto, nel corso della precedente Conferenza dei Servizi del luglio scorso, ha chiesto una valutazione sull'uso dell'acqua superficiale, che potrebbe essere usata semplicemente attraverso dei depuratori. Questo elaborato servirà a valutare se effettivamente è impossibile evitare di dover intaccare la falda profonda o se invece la falda più superficiale possa soddisfare l'enorme richiesta idrica del mastodontico impianto Hamburger Pini.

Alcuni dei rappresentanti dei Comuni convocati mantengono tendenzialmente posizioni a favore del progetto, anche se qualche critica e riserva è stata espressa. Il Sindaco di Leno, cittadina limitrofa al Comune di Manerbio, che si estende a ridosso dell'area interessata dal progetto, ha espresso invece una netta contrarietà al progetto.

Si attende comunque un importante parere a livello ufficiale: quello della Provincia di Brescia, che potrebbe fare la differenza in questa vicenda. Anche l'ASL avrà voce in capitolo, dal momento in cui riceverà le valutazioni che ha richiesto.

Questa è una fotografia della situazione attuale a livello politico e amministrativo circa l'iter del progetto del Mega Macello di Manerbio.

Per conto nostro, rimane imprescindibile e irremovibile la nostra opposizione a questo progetto, in primis per un'enorme criticità non considerata in tutto questo: la deportazione e l'uccisione sistematica di 12.000 individui quotidianamente. Lo smembramento e l'impacchettamento di esseri viventi e senzienti, generati tramite l'inseminazione artificiale all'interno di grigi capanni dall'odore fetido, per essere poi allevati, cioè coltivati, o meglio prodotti, come se fossero merce, come se si trattasse di qualcosa e non di qualcuno. Eppure la merce non respira, la merce non ha un cuore che pulsa, che spinge il sangue all'interno di un corpo che si muove, che sente, che si esprime, di un essere che come noi è in grado di provare il dolore e come noi vuole evitarlo, che come noi rifugge la solitudine e cerca il conforto dei suoi simili, che come noi vorrebbe vivere una vita degna e non essere schiavo.

Continueremo a portare avanti la nostra opposizione a questo progetto, a fare informazione, a far conoscere la realtà dei macelli e degli allevamenti a chi ancora non ha aperto gli occhi e visto la sofferenza dei milioni di animali non umani che vengono sfruttati e ammazzati dall'industria alimentare.

Insisteremo nel diffondere la cultura della scelta vegana come primo passo per liberare gli schiavi non umani, per non essere più la causa di tanta sofferenza e morte.

Saremo ancora la voce di chi non ha voce, se non il lamento inascoltato di chi si avvia verso il violento epilogo della propria vita all'interno di un macello.

Nessun macello, né a Manerbio, né altrove!

Per la liberazione animale.

Coordinamento Contro il Mega Macello

lunedì 3 settembre 2012

Domenica 9 settembre: R(evol)ution - Festa delle autoproduzioni


Il 'Coordinamento Contro il Mega Macello' sarà presente a questo evento con un banchetto informativo. Durante lo spazio dedicato alle realtà eco/animaliste, parleremo della campagna nata per bloccare la catena di smontaggio Hamburger Pini.
Venite a conoscerci! Vi aspettiamo!

Il CLA Bergamo (Comitato Liberazione Animale Bg) in collaborazione con Edoné, con diverse individualità e con associazioni eco/animaliste, presenta ‘R(evol)ution – la rivoluzione è un esercizio quotidiano’.
Giornata dedicata alla rivoluzione delle azioni quotidiane volte a migliorare ed emancipare le nostre e altrui condizioni di vita, nel rispetto dell’ambiente, delle persone e degli animali.
-animazione per bambini e adulti (arte burattini e giocoleria)
-workshop sull’autoproduzione di alimenti, detergenti, saponette, assorbenti e altro
-cena vegan (100% priva di ingredienti animali) cucinata dagli Chefs Vegabbondi
-presentazione di ‘(R)Evolution vol.2, fumetto antispecista di Andrea Malgeri
-banchetti di autoproduzioni
-banchetti informativi di associazioni animaliste ed ecologiste
-dj set
-live acustico ‘Cuggini di Lucania’
e altro…
Domenica 9 settembre 2012
dalle ore 14:00
presso lo spazio giovani Edoné, Via Agostino Gemelli
Bergamo

L’evento abbraccia la pratica antispecista in ogni sua forma, ti preghiamo pertanto di evitare l’esposizione, l’utilizzo e il consumo di prodotti di origine animale (carne,latte,miele,uova,pelle,lana,seta, ecc..). Non sono inoltre accettati atteggiamenti, simboli o materiali che veicolano messaggi denigratori, omofobi, razzisti o sessisti.

mercoledì 29 agosto 2012

Incontro Per La Liberazione Animale

INCONTRO PER LA LIBERAZIONE ANIMALE - 31 AGOSTO, 1-2 SETTEMBRE 2012

Come Coordinamento Contro il Mega Macello saremo presenti all'Incontro
Per La Liberazione Animale che si terrà questo weekend a Stupinigi
(TO).

Sarà un evento importante in cui si parlerà di antispecismo e
liberazione animale per quello che sono: idee e pratiche di lotta dal
basso. L'antispecismo è un pensiero politico a 360 gradi che si
oppone alla prevaricazione e allo sfruttamento in ogni sua forma.

La nostra campagna è affine alle altre campagne per la liberazione
animale che si basano sul pensiero antispecista. La lotta per la
liberazione animale non è fine a se stessa, ma è un momento
fondamentale per cambiare questo mondo fatto di gerarchie, in cui
esistono sfruttatori e sfruttati. 

All'Incontro sarà possible parlare di liberazione animale e
antispecismo così come dovrebbero essere affrontati: con cognizione e
con serietà.

Questo è un momento importante per approfondire, conoscere e
confrontarsi, costruendo un movimento solido, capace e consapevole.

31 Agosto, 1-2 Settembre, Stupinigi (TO)

Tutte le informazioni nel dettaglio qui:

www.facebook.com/incontroliberazioneanimale

www.incontroliberazioneanimale.org 

Per la liberazione animale,

contro lo specismo!

Coordinamento Contro il Mega Macello

giovedì 26 luglio 2012

Una riflessione sul caso 'Green Hill'

La campagna contro la catena di smontaggio Hamburger Pini, vuole essere anche un pretesto per denunciare ciò che ogni giorno viene perpetrato nei confronti degli animali non umani etichettati da carne/da reddito e fatti nascere quindi col solo scopo per poi diventare cibo.
La nostra priorità è parlare di antispecismo per cercare di abbattere quel muro d’intolleranza e di prevaricazione che vede l’essere umano capace di disporre della vita e della morte di milioni di individui, di veganismo perché è l’unico modo per non alimentare un’industria alimentare insanguinata, di abolizione della schiavitù animale perché non accettiamo gabbie più larghe e recinti più grandi, di liberazione animale perché per salvare delle vite è necessaria l’azione diretta.

Come ‘Coordinamento Contro il Mega Macello’ abbiamo voluto sottolineare fin da subito l’importanza di questa campagna antispecista pubblicando un’investigazione che documentasse le reali condizioni di detenzione di migliaia di individui all’interno degli allevamenti, questo per far comprendere che il dolore, la noia, l’apatia, il malessere che provano questi esseri viventi è il medesimo dei cani detenuti all’interno dell’allevamento di Green Hill.
In questi giorni l'allevamento di Montichiari è stato posto sotto sequestro dalla Forestale per ordine della Procura di Brescia. Alla base di questo provvedimento vi sono delle denunce per maltrattamento e irregolarità annesse.
Eppure il maltrattamento è una caratteristica fondamentale dello sfruttamento animale. Non esiste una forma di sfruttamento che non implichi il maltrattamento, il quale assume le stesse caratteristiche a prescindere da che si tratti di un allevamento di cani beagle destinati alla vivisezione o di maiali destinati ai macelli.
Allora ci chiediamo: se si parla di 'maltrattamento' perché non includere tutti gli allevamenti-lager in cui sono stipati milioni di esseri senzienti?

Così come soffrono i beagle di Montichiari, soffrono allo stesso modo i maiali rinchiusi negli allevamenti della Bassa Bresciana, così come le galline schiave di Bruzzese.
Per questa società specista una differenza esiste. Da una parte si parla di animali d’affezione, ovvero cani e gatti, dall’altra si parla dei maiali, ovvero coloro che sono considerati gli ultimi degli ultimi. Da antispecisti questa differenza invece non la vediamo.

C’è solo un modo per non essere complici della sofferenza, della schiavitù e della morte dei non umani, siano essi da carne, d’affezione, da laboratorio, da pelliccia, da intrattenimento:
scegliere VEGAN!

Dalla parte delle vittime dell’industria alimentare.
Contro lo specismo!
Coordinamento Contro il Mega Macello

mercoledì 18 luglio 2012

L'ASL ferma l'iter del progetto Hamburger Pini per il Mega Macello di Manerbio.

Brutte notizie per Piero Pini e i suoi sostenitori.
L'ASL di Brescia durante la prima conferenza dei servizi sulla VAS (Valutazione Ambientale Strategica), che si è tenuta presso il Comune di Manerbio lo scorso 3 luglio, ha bocciato il progetto della Hamburger Pini per il Mega Macello di Manerbio. Alla conferenza erano presenti anche rappresentanti dei Comuni limitrofi, dell'ARPA e il rappresentante VAS della Provincia di Brescia, oltre ad altri enti ed organi coinvolti.

Il principale motivo della contestazione al progetto risiede nell'utilizzo delle risorse idriche (come spesso ricordato, il progetto prevede il prelievo di 85 litri di acqua al secondo per il funzionamento dell'impianto). L'incremento del fabbisogno idrico della cittadina di Manerbio, unitamente alle condizioni climatiche che favoriscono momenti di scarsità idrica sono condizioni che rendono incompatibili i prelievi da pozzo (come previsto nel progetto, un pozzo ad alta profondità) e dalla rete idrica cittadina con l'enorme richiesta di acqua che il Mega Macello pretenderebbe per svolgere la sua attività. Secondo i calcoli la richiesta idrica del Mega Macello, da soddisfare attraverso il prelievo di un pozzo costruito appositamente, sarebbe di circa 700-800 mila metri cubi, quando il Comune di Manerbio consuma acqua potabile per un milione e 700 mila metri cubi. Quindi si tratta del 40-50% circa della richiesta in falda. A questo quantitativo vanno ad aggiungersi circa 120 mila metri cubi dall'acquedotto cittadino.
Altro motivo di criticità al progetto riguarda la diffusione degli odori nell'area circostante: secondo gli studi sulla direzione del vento nella zona di Manerbio, l'aria sospingerebbe gli spray contenenti prodotti a base di ammoniaca direttamente verso il centro abitato. Inoltre il depuratore previsto dal progetto dovrebbe essere posto ad una distanza garantita di almeno 100 metri dalle prime abitazioni.
L'ASL ha esposto anche critiche circa la sostenibilità dell'area di insediamento, che risulta essere classificata come altamente vulnerabile, vista la presenza di falda alta e rischio di esondazione.
Nell'esposizione viene anche richiesto un approfondimento circa il minimo consumo di suolo agricolo e sulle ricadute dell'uso agricolo rispetto al PUA (Piano di Utilizzazione Agronomica) degli effluenti zootecnici.
Tra i rappresentanti delle varie municipalità presenti sono emerse perplessità: c'è chi attende valutazioni più approfondite e chi non è affatto convinto del progetto. Un solo primo cittadino si è espresso favorevolmente basandosi sulla posizione strategica dell'impianto. Unico sindaco che abbraccia il progetto Pini senza riserve è Cesare Meletti, di Manerbio.
Anche se le valutazioni messe in atto dai vari organismi incaricati non tengono conto anche delle implicazioni etiche che questo progetto coinvolge, non siamo insensibili a quanto portato alla luce dall'ASL. Il progetto della Hamburger Pini è una mostruosità che devasterà l'ambiente e sterminerà migliaia di vite ogni giorno. Sono due facce della stessa medaglia, della stessa assurda idea. Ma come già detto altre volte, se anche questo impianto fosse ad impatto ambientale zero, la nostra opposizione sarebbe la stessa.

Questo è stato il primo di una lunga serie di incontri in cui i vari enti competenti esporranno le loro relazioni in merito all’impianto di macellazione, sicuramente i referti di ASL e ARPA saranno determinanti sulla valutazione finale.

Sarà difficile che un progetto del genere venga fermato dalle nostre seppur strenue convinzioni di antispecisti e attivisti per la liberazione animale, di questo il ‘Coordinamento Contro il Mega Macello’ né è assolutamente consapevole. Questo non significa che la nostra battaglia non sia motivata, forte e determinata: il nostro “NO!” al progetto del Mega Macello di Manerbio rimane categorico e continueremo a fare informazione circa l'industria alimentare basata sullo sfruttamento animale, circa il sistema di detenzione e sterminio che l'essere umano ha messo in atto ai danni dai milioni di altri animali, finché non saranno in tanti ad aver preso parte al cambiamento culturale, finché sempre più persone si saranno rese conto di ciò che questa industria insanguinata rappresenta veramente.

Continueremo ad invitare le persone a prendere coscienza, a mutare le proprie convinzioni radicate nell'abitudine e nel conservatorismo della società basata sulla prevaricazione e sullo sfruttamento. Continueremo a diffondere la cultura antispecista e del veganismo, affinché non sorgano macelli né a Manerbio, né altrove.

Dalla parte delle vittime dell’industria alimentare.
Per la liberazione animale!

Coordinamento Contro il Mega Macello

mercoledì 11 luglio 2012

Una cartolina dall'incontro tra Piero Pini e l'associazione degli allevatori italiani.

La settimana scorsa si è tenuto un incontro indetto da Assosuini (associazione che raggruppa gli allevatori di suini italiani) e il promotore del progetto del Mega Macello, Piero Pini, accompagnato dall'immancabile sindaco di Manerbio Meletti e da uno stuolo di tecnici, autorità del settore e rappresentanti di enti coinvolti.

L'incontro è stato un susseguirsi di interventi atti da una parte a sondare l'affidabilità del promotore del progetto Hamburger Pini; dall'altra, con toni perentori, a convincere gli allevatori che in questo progetto da migliaia di vittime al giorno si trovi la chiave ai problemi del mondo, almeno di quello che si nutre delle vite di milioni di animali ogni anno.

Sono anche emersi interventi più che faziosi da parte dei promotori, forti dell'assenza di reali oppositori in aula, per convincere gli allevatori ad abboccare all'amo. Eppure, nonostante non avessimo ricevuto sicuramente un invito, li abbiamo ascoltati bene questi interventi.

Ad esempio, il sindaco Meletti, dandosi da fare anche in questa sede per la difesa del tanto agognato impianto di morte afferma che la “società civile” appoggia il progetto, che le persone (da lui contate una ad una) che hanno partecipato al corteo antispecista del 12 maggio fossero una cinquantina scarsa, di cui due soli manerbiesi.
L'abbiamo visto anche noi il Sindaco quel giorno, a bordo della sua bicicletta, mentre ci studiava con aria curiosa. Ci chiediamo se sappia o non sappia contare, dato che i contestatori della sua folle idea erano almeno 300 (da mezzo nord Italia) ed evidentemente di manerbiesi che si sentono vicini alle nostre posizioni etiche ce ne sono ancora pochi; ma è risaputo che nella cittadina della Bassa in molti sono contrari per altre ragioni, supportate dai movimenti di opposizione locali. Sono invece tante le persone in tutta Italia che conoscono questa vicenda e che si oppongono a questo progetto insanguinato partendo dalle nostre stesse convinzioni, quelle etiche, quelle che vogliono portare un cambiamento culturale, che vogliono distruggere il meccanismo dello sfruttamento dell'uomo su tutti gli altri animali e che sono pronte a dare un segnale forte a riguardo.
Eppure il sindaco dovrebbe saper far di conto con una certa disinvoltura, dato il suo incarico presso la Regione Lombardia nell'ambito dell'Unità Organizzativa Entrate Regionali e del Federalismo Fiscale.

Durante la serata Pini è intervenuto poche volte, cercando, non certo con la simpatia, di accaparrarsi la fiducia dei suoi interlocutori. Il “settore suinicolo” (come viene tecnicamente chiamato, che per noi altro non è che un sistema di sfruttamento atto alla nascita forzata, detenzione, crescita in schiavitù e morte di animali senzienti ridotti a merce da cui trarre profitto) vive un momento di crisi profonda e Pini punta sull'appoggio degli allevatori per dar forza al suo progetto.
Come Piero Pini stesso ha sottolineato in uno dei suoi pochi ma lapidari interventi, l'impianto di macellazione (nato da un idea del figlio, impegnato nell'attività di famiglia in Ungheria) che ucciderebbe 12.000 maiali al giorno costerebbe all'incirca 50 milioni di euro (investiti da privati). Gli allevatori presenti, all'incirca 400, preoccupati per l'andamento delle loro attività, accecati dallo spauracchio della crisi, guardano a Pini come un possibile salvatore. E' chiaro che Pini ci guadagnerà e che gli investitori privati ci guadagneranno. Forse anche gli allevatori spereranno nelle loro briciole di profitto.

Pini ricaccia le critiche dei movimenti che si oppongono alla costruzione del Mega Macello per ragioni ambientali e per ragioni etiche con un poco ponderato “probabilmente queste persone hanno interessi economici”. Eppure l'unico ad avere interessi economici in questa vicenda è proprio lui. Non sono i tanti cittadini della Bassa Bresciana che si oppongono al progetto così come i tanti antispecisti che non vogliono veder sorgere l'ennesimo tempio dello sfruttamento animale. Forse è difficile per chi ha basato la propria attività sullo sfruttamento di milioni di vite pensare che ci sia altro oltre al profitto a questo mondo.

Detto questo, dall'incontro tra Pini e Assosuini non è emerso niente di realmente interessante. Conoscevamo già la situazione del settore degli allevamenti, in crisi perchè molti maiali muoiono, si ammalano, sviluppano tumori ed infezioni. E non c'è da stupirsi, date le condizioni in cui queste creature sono costrette a vivere e crescere.
Conoscevamo già la determinazione dei promotori del Mega Macello di imporre il progetto e di cercare consensi sfruttando i timori che nascono dai fantasmi della crisi occupazionale.

Quello che invece essi non sanno di noi è che ci muoviamo quotidianamente per portare avanti la nostra battaglia. Non sanno che di giorno in giorno in tutta Italia sempre più persone vengono a conoscenza dell'esistenza della cittadina di Manerbio per questa vicenda intrisa di sangue e del folle progetto di sterminio di 12.000 animali ogni 24 ore; persone che hanno già sviluppato una coscienza critica nei confronti dello sfruttamento animale o che stanno, anche grazie a questa Campagna, scoprendo la realtà che si cela dietro ad allevamenti e macelli.

E' tempo che chiunque si nutra della morte e della sofferenza di innumerevoli animali scopra cosa accade prima che quel pezzo di animale inanimato giunga nel proprio piatto. E' tempo che l'essere umano cambi il suo modo di vivere e che cessi lo sfruttamento di milioni di animali ogni anno. Non vogliamo che a Manerbio sorga una cattedrale di sangue e morte, dove risuonino le urla di dolore di chi viene ucciso nel nome del profitto. Non vogliamo che esistano luoghi dove l'essere umano si sporchi le mani del sangue di milioni di vittime.

mercoledì 27 giugno 2012

Coordinamento Contro il Mega Macello a Telecolor (Puntata del 9 Giugno 2012)




Coordinamento Contro il Mega Macello

Registrazione della puntata della trasmissione "Cani, Gatti e Compagnia" in onda su Telecolor sabato 9 giugno 2012.

Due attivisti del Coordinamento Contro il Mega Macello illustrano nel dettaglio la campagna che si oppone alla costruzione di un impianto di macellazione di suini che porterebbe alla morte 12.000 vittime ogni giorno, in progetto presso il comune di Manerbio (Brescia), proposto dall'azienda Pini.
Il macello sarebbe il più grande d'Europa per quanto riguarda i suini e va incontro a forti opposizioni sia dal punto di vista etico, dal quale parte la campagna del Coordinamento Contro il Mega Macello, che territoriale e ambientale, con la nascita e l'attività di un comitato locale presso la cittadina di Manerbio.

Il Coordinamento Contro il Mega Macello conduce una campagna di carattere antispecista e vuole portare alla luce non solo quelle che sono le implicazioni etiche derivanti dal progetto dell'impianto di Manerbio, ma di tutto il sistema di sfruttamento animale che dagli allevamenti costringe le sue vittime ad un'esistenza di sofferenza, prigionia e dolore, fino al momento in cui la vita viene loro strappata tra il sangue e le grida dei macelli.

Durante la puntata vengono anche mostrate immagini tratte da un'investigazione pubblicata dal Coordinamento, con immagini riprese all'interno di alcuni allevamenti di maiali della bassa bresciana all'inizio del 2012 (visualizzabile a questo link: http://www.youtube.com/watch?v=vTk4I38CLj0 ), oltre ad altre immagini derivanti da altre investigazioni.

Attraverso la critica al progetto del Mega Macello di Manerbio questa campagna vuole veicolare il messaggio dell'antispecismo e della scelta vegan nella quotidianità, in modo che dall'opposizione al progetto dell'ecomostro di Manerbio, che divorerebbe 12.000 vite ogni giorno, nasca il cambiamento culturale che consenta la fine della prevaricazione dell'animale umano sulle altre specie.
Vivere senza sfruttare né uccidere è possibile: scegli vegan.

Vi invitiamo a seguire la campagna Contro il Mega Macello su http://www.controilmegamacello.blogspot.com e http://www.facebook.com/controilmegamacello , dove è possibile rimanere aggiornati e reperire informazioni in merito.

Per la liberazione animale,
Coordinamento Contro il Mega Macello

(Si ringrazia UNACremona per aver fornito il materiale video andato in onda su Telecolor).

lunedì 25 giugno 2012

Chi guadagnerà col sangue delle vittime del Mega Macello?

Il Sindaco di Manerbio Cesare Giovanni Meletti serra le fila chiamando in aiuto altri primi cittadini pro-macello. La ritiene “una replica a chi intende piegare la volontà di un'amministrazione di prendere in considerazione la fattibilità di un progetto imprenditoriale”. Cioè chi si schiera in difesa degli animali e chi si schiera in difesa del proprio territorio e della salute dell'ambiente e dei suoi cittadini.
Con questo gesto, il primo cittadino ammette quindi che la questione Mega-Macello va ben oltre i confini del territorio di Manerbio. Eppure i sindaci pro-macello, chiamati all'adunata da Meletti sono solo una decina:

ALFIANELLO: Maria Teresa Geroldi in Boni, Lista Civica (Centro Sinistra)
BASSANO BRESCIANO: Giovanni Paolo Seniga, Lega Nord-Civica
BAGNOLO MELLA: Cristina Almici, PDL-Lega Nord
BRANDICO: Simona Plodari, Lista Civica (Uniti per Brandico, Centro Destra)
CALVISANO: Angelo Formentini, Lista Civica (Forze Unite e Lega per Calvisano)
GAMBARA: Tiziana Panigara, Centro-Destra
GOTTOLENGO: Massa Giacomo, Viva Gottolengo (Centro Destra)
MONTIRONE: Francesco Lazzaroni, Centro-Destra
PAVONE MELLA: Piergiorgio Priori, Lista Civica Pavon del Mella (Centro Destra)
VEROLANUOVA: Maria Carlotta Bragadina, PDL-Lega Nord

Analizzando questa lista, il primo dato che ne emerge è l'orientamento politico. La quasi totalità dei sindaci a favore del macello sono facenti parte la stessa area politica del sindaco Meletti, che vengono chiamati a fare gruppo in difesa del tanto bramato nuovo giocattolo del primo cittadino di Manerbio, facendo affidamento sull'uniforme visione di un'area politica che sempre si è distinta (nonostante i proclami territorialisti) in difesa di chi dal territorio vuole trarre profitto, fare soldi anche a discapito dell'ambiente, della salute dei cittadini (come denunciato dai movimenti ambientalisti locali) e in questo caso anche a discapito di migliaia di animali non umani che ogni giorno verrebbero deportati e uccisi, le cui membra verrebbero fatte a pezzi e riversate in migliaia di vaschette di plastica.

Ci chiediamo, oltre a questa decina di signori e signore, quante persone, sindaci e non, quanti comuni cittadini siano davvero disposti ad accettare a poca distanza da casa propria un ecomostro da centomila metri quadri che oltre ad infliggere pesanti danni all'ambiente, causerebbe il dolore, l'agonia e la morte di ben 12.000 maiali ogni giorno, sul territorio di un paese che conta 13.000 abitanti. Una Manerbio sterminata ogni giorno.

Il Sindaco e l'azienda Pini fanno leva sulla precarietà del momento che l'Italia sta affrontando, utilizzando la crisi come spauracchio e promettendo posti di lavoro.
Posti di lavoro che ad ogni articolo di giornale pro-macello che viene pubblicato lievitano magicamente: dai 700 posti di lavoro iniziali si è arrivati anche a 1000-1300... Ma qual'è la realtà dei fatti? Il ricatto morale della promessa dei posti di lavoro viene utilizzato dai promotori della “macchina da soldi” Pini per spianare la strada ad un impianto che a quanto pare offrirebbe non solo lavoro precario e di pessima qualità, ma sporco del sangue di milioni di animali ogni anno, che verrebbero sterminati nei capannoni della catena di smontaggio Pini.

Chi ci guadagna veramente in tutto questo? Quale reale giovamento per i cittadini di Manerbio e della Bassa Bresciana? E per una volta, anche chi non ha avuto ancora modo di sviluppare una coscienza critica nei confronti dello sfruttamento animale, si può fermare un attimo davanti ai numeri assurdi, ai 12.000 animali che verrebbero quotidianamente uccisi e fatti a pezzi in maniera brutale, atroce (tanto atroce che in tanti non vogliono vedere nei filmati che pubblichiamo), in nome del profitto per pochi?

Prendendo spunto da queste riflessioni, ci auspichiamo che si possa partire da Manerbio per dire un secco NO a tutto questo, nella speranza che sempre più persone recepiscano il nostro messaggio antispecista, che si rendano conto che la morte è sempre morte, che il sangue è sempre sangue, che il dolore è sempre dolore, la prigionia è sempre prigionia e che lo sfruttamento è sempre sfruttamento. Queste cose affliggono i maiali vittime dei macelli così come farebbero con un cane, un gatto, un uccello o un essere umano. Morte, sangue, dolore, prigionia e sfruttamento sono cose terribili che universalmente ogni essere vivente e senziente conosce come negative e non vuole sperimentare sulla propria pelle.
Al contrario uno stile di vita vegan, che da sempre promuoviamo, consente di vivere senza essere responsabili della morte e dello sfruttamento di nessun essere senziente. Nessuna morte, nessun sangue, nessun dolore, nessuna prigionia e nessuno sfruttamento.
L'alternativa c'è ed è più che possibile. Scegliere vegan.


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Ecco un video che mostra le normali procedure di macellazione dei suini nella maggior parte dei Paesi europei, realizzato dagli attivisti e dalle attiviste di Igualdad Animal.





Lasciamo a voi una riflessione su quanto mostrato dalle immagini.

lunedì 18 giugno 2012

23 Giugno: Presidio scenografico per le vittime dell'industria alimentare + aperitivo vegan benefit a Brescia

SABATO 23 GIUGNO 2012   
PRESIDIO SCENOGRAFICO PER LE VITTIME DELL'INDUSTRIA ALIMENTARE
ORE 16.00 CORSO ZANARDELLI, BRESCIA 

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APERITIVO VEGAN BENEFIT: 
INTERVENTO DEL 'COORDINAMENTO CONTRO IL MEGA  MACELLO', PROIEZIONE DELL'INVESTIGAZIONE NEGLI ALLEVAMENTI DELLA BASSA BRESCIANA, DIBATTITO
ORE 19.00 CIRCOLO ANARCHICO 'E.BONOMETTI' 
VICOLO BORGONDIO 6, BRESCIA 

Sabato pomeriggio organizzeremo un presidio scenografico per denunciare le condizioni dei maiali, così come di tutti gli altri animali, detenuti negli allevamenti. 
Questi individui sono prigionieri all'interno di gabbie, di recinti da cui non possono scappare. La prigionia, la costrizione è causa di dolore, ferite, infezioni. Ma in quanto esseri senzienti essi comprendono anche la loro condizione di schiavitù. Incontrando i loro sguardi non possiamo fare altro che capire quanto sia forte il malessere fisico e psicologico che provano.

Ma perchè ai cani è concesso dall'uomo il privilegio della sensibilità e agli altri animali no? I maiali sono animali splendidi, socievoli, sensibili, nemmeno tanto diversi nella loro indole dai cani che molti accolgono nelle proprie case; purtroppo però sono considerati gli ultimi degli ultimi, verso di loro la maggior parte delle persone non prova empatia, anzi, oltre a subire la giustificazione utilitarista del loro sfruttamento spesso questi animali vengono anche derisi perchè soggetti a metafore idiote e legate ad una sessualità distorta, che per altro è prerogativa del tutto umana.

L'essere umano etichetta le varie specie animali in base al loro utilizzo ovvero come animali da 'carne', da 'pelliccia', da 'laboratorio', per l'intrattenimento', da 'affezione'; migliaia di individui vengono considerati mera merce, oggetti, un qualcosa da cui trarre profitto: questa concezione antropocentrica basata sulla discriminazione della specie d’appartenenza si identifica col termine 'specismo'. Con questa protesta intendiamo abbattere il muro d'ignoranza che avvolge la società in cui viviamo, mostreremo le vittime dell'industria alimentare, le vittime innocenti di questi luoghi di tortura, di questi moderni campi di sterminio. 

Vogliamo invitare le persone a riflettere su quanta morte, dolore e sofferenza causino le abitudini alimentari quotidiane di chi ancora non ha abbracciato l'alternativa vegan, che rende possibile vivere e nutrirsi senza dover uccidere né sfruttare gli altri animali coi quali condividiamo questo pianeta.  Sarà presente anche un banchetto informativo, dove trovare volantini, pieghevoli, magliette, libri, adesivi sulla liberazione animale, sul veganismo e sulle diverse campagna antispeciste in corso.   

Alle ore 19.00 ci sposteremo al circolo 'E. Bonometti' per un aperitivo vegan benefit, con gustose pietanze cruelty-free, alimenti che non derivano ciò dallo sfruttamento e dall'uccisione di nessun animale. Vi aspettiamo!!



Evento su facebook: https://www.facebook.com/events/327711753972845/


Info:
www.controilmegamacello.blogspot.com
www.facebook.com/controilmegamacello
contromegamacello@live.it
infoline: 3312183383


martedì 29 maggio 2012

Viaggio in prima classe. Destinazione: macello


Scriviamo un breve commento in merito alla votazione della Commissione Ambiente del Parlamento europeo sulla limitazione delle 8 ore nel trasporto di animali vivi destinati alla macellazione e sulle condizioni di trasporto degli stessi.

Questi emendamenti vengono definiti come una piccola vittoria, come ‘un piccolo passo per la tutela degli animali’. Ci chiediamo: come si può parlare di ‘tutela degli animali’ o peggio ancora di ‘benessere animale’ se i soggetti in questione sono destinati ad essere macellati e uccisi? E’ come se i nazisti si fossero preoccupati di dare un lecca-lecca a ciascun bambino che da lì a breve sarebbe finito nei forni crematori o nelle camere a gas. Un gesto caritatevole per sottolineare che l’essere umano il più delle volte ha il potere di decidere della morte o della vita degli animali non umani.

Purtroppo spesso sentiamo parlare impropriamente di ‘benessere animale’. Questo termine viene utilizzato proprio da coloro che perpetrano direttamente le violenze nei confronti degli animali: dagli allevatori, ai ricercatori, ai veterinari. Molto probabilmente è un modo per smorzare le polemiche degli animalisti, sta di fatto che per noi resta assurdo parlare di ‘benessere animale’ quando l’animale non umano vive all’interno di allevamenti o di stabulari, legato alla catena o rinchiuso in una gabbia o in recinto per tutta la sua vita. L’abuso costante, fisico e psicologico, di questi innocenti può solo trasformarsi in dolore, noia, apatia, sofferenza, malessere.

Chi lotta quotidianamente per la liberazione animale, quindi per l’abolizione della schiavitù dei non umani, non può che storcere il naso leggendo quanto proposto da alcuni politici.
Sicuramente per i promotori di questo emendamento e per tante altre persone, si tratta di un passo in avanti. Per noi il passo in avanti, verso una società che non avrà più schiavi, sarà quando verranno distrutti tutti i luoghi di tortura e di sfruttamento.

Per la liberazione animale, scegli VEGAN!

Coordinamento Contro il Mega Macello

lunedì 21 maggio 2012

Il quotidiano locale pro-macello: una pagina dedicata a Pini, nessuna parola sul corteo

Qui l'articolo del giornale in questione: 
http://dl.dropbox.com/u/69641318/Articolo%20Pini%20Manerbio.jpg


Circa una settimana fa un corteo di approssimativamente 300 persone si muoveva per le strade di Manerbio. Persone mobilitatesi da tutto il nord-Italia, forti non solo della condivisione di un obiettivo, ossia quello di impedire la costruzione del macello di suini più grande d'Europa, che rischia di sorgere nella bassa bresciana, ma ancor più determinate dall'imprescindibile fondamento della lotta che li ha chiamati in strada: la liberazione animale, la fine dello sfruttamento tutto, la fine degli abusi e della prigionia, la fine di tutte le espressioni dello specismo, della violenza e della prevaricazione. A gran voce si è reclamata la fine di tutto ciò a cui sarà legata l'attività dell'agghiacciante monumento allo sterminio sistematico e razionalizzato che la 'Hamburger Pini' progetta di mettere in funzione a Manerbio. La maggior parte dei giornalisti, ha raccontato questa giornata nei propri articoli per quello che è stata entrando, chi più e chi meno, nel dettaglio delle motivazioni che ci hanno mosso. E poi c'è stato un quotidiano di Brescia e provincia.

La testata di cui sopra, infatti, dà ottima prova di un giornalismo conservatore che si asciuga la lingua sulle scarpe del potere. Passano nel più assoluto silenzio i contenuti del corteo di sabato 12, mentre viene dedicata un'intera, vergognosa pagina, ad una untissima sviolinata di plauso all'imprenditoria di Pini ed ai benefici che il mega impianto di Manerbio porterà all'occupazione della bassa, con tanto di fotografie a colori che ritraggono gli interni del gemello polacco (il macello Pini già esistente a Kutno), gli operai che lavorano sulle carcasse che viaggiano attraverso una catena di smontaggio industrializzata, e poi il prodotto finito, confezionato nella plastica.

Viene data parola allo stesso Piero Pini, il quale ammette al di fuori dell'amministrazione Manerbiese, in Italia, il suo piano ha trovato solo opposizioni. Dice infatti che avrebbe già abbandonato il progetto da tempo se non desiderasse lasciare uno dei suoi figli alla guida dello stabilimento. La famiglia prima di tutto quindi, insieme ai soldi, perché nonostante Pini dichiari di voler portare capitali e lavoro in Italia non è possibile nascondere che l'unica ricchezza che il macello promette di portare è quella di sé stesso e dei suoi consanguinei.

Una delle bocche a favore del progetto è ovviamente quella del sindaco di Manerbio, che si è recato in visita all'impianto di Kutno, in compagnia di due consiglieri della minoranza (P.D. e Manerbio a sinistra). Qui l'autore dell'articolo si diletta nel dipingere gli occhi del sindaco Meletti, che dovrebbero proverbialmente brillare di fronte al macello polacco. Il sindaco che “da che mondo e mondo il maiale non si manda in pensione” si trova faccia a faccia con un'anteprima del suo nuovo giocattolo. E anche dalla minoranza, arriva un'approvazione, seppur meno acritica di quella di Meletti, pur sempre cieca all'enormità della sofferenza animale, e sorda alla forte opposizione che il progetto sta ricevendo.

Le cifre sono all'ingrasso, nell'articolo quanto nelle bocche dell'amministrazione. Solo sei mesi fa si parlava di 600 posti di lavoro, poi sono diventati 800, ora 1200. Cosa succede? C'è un po' di confusione o è necessario alzare la posta poiché i costi e i danni di questa struttura sono stati diligentemente messi in luce? Poiché Manerbio, e i comuni limitrofi, potrebbero non essere intenzionati ad accettare il parto di questa aberrazione atroce sul loro territorio?

La scusa dei posti di lavoro è sbandierata con orgoglio a destra e a sinistra per giustificare qualsiasi opera. Anche la minoranza è ora in campo insieme al sindaco per la realizzazione del macello Pini. D'altro canto chi può essere mai così stolto da opporsi ad un progetto che dona occupazione in tempo di crisi? Nonostante la crisi la stiamo pagando proprio a causa di questa attitudine scellerata, che passa sopra tutti e tutto per il profitto, e dell'inerzia della politica di fronte a ciò. “Chi spiegherà ai disoccupati di Manerbio che non potranno portare a casa la pagnotta sulla pelle e la sofferenza di 12'000 esseri viventi al giorno?” Questo è il ricatto morale che ci sentiamo propinare continuamente, da parte di chi sostiene politicamente il progetto e si gonfia la bocca di plausi alle spaventose cifre che mette in tavola la Hamburger Pini.

C'è una cosa che però queste persone dimenticano, ed è chi saranno i veri lavoratori del macello Pini. Gli schiavi non umani che pagano da quando nascono a quando muoiono i veri costi dell'industria alimentare. 12'000 lavoratori coatti che vivono nel dolore e nella prigionia, verranno infine atrocemente smembrati e fatti a pezzi quotidianamente in nome del mero profitto economico. Il parallelo con i 13'000 abitanti della cittadina è scontato quanto efficace. Una Manerbio troverà la morte ogni giorno nel mega macello. Non c'è giustificazione che tenga per permettere tale scempio.

Insomma, una deludente panoramica, questa del quotidiano locale, sui benefici che il macello Pini porterà a pochi individui, nel tentativo di convincere i lettori che ne saremo investiti tutti, ma cieca ai vasti danni che causerà, in primo luogo agli individui non umani. Sorda alla voce che si sta alzando dal movimento antispecista che grida un forte e deciso 'basta!' all'efferato sfruttamento perpetrato sugli animali non umani. In una pagina di carta stampata viene riassunta così la stessa indifferenza che costruisce socialmente gli individui non umani come degli oggetti, delle risorse da sfruttare, invece che come esseri senzienti che, come noi, desiderano vivere liberi.

lunedì 14 maggio 2012

Mega Macello, ecco (DAVVERO) perchè siamo contrari.

Articolo comparso sul Corriere della Sera - Brescia
http://brescia.corriere.it/brescia/notizie/cronaca/12_maggio_12/maiali-201151074457.shtml





Scriviamo questo comunicato a seguito dell'articolo comparso sul Corriere Della Sera – Brescia dopo il nostro corteo antispecista di Sabato 12 Maggio a Manerbio.
Come spesso capita i giornalisti, pur di scrivere un pezzo, tendono a fondere voci che parlano sì dello stesso argomento, ma che dicono cose diverse.
Il corteo di Sabato 12 Maggio è stato un corteo antispecista, per denunciare il sistema di sfruttamento nei confronti degli animali non umani che si perpetra dagli allevamenti ai macelli. Ovviamente abbiamo scelto Manerbio come luogo simbolo per la nostra lotta, essendo il sito designato per il progetto del macello di suini più grande d'Europa.
Al corteo ha partecipato solo un'anima, quella “animalista” (come la chiamano in molti), ma che noi definiamo “antispecista”, che lotta per la fine della prevaricazione dell'animale umano sugli altri esseri viventi e senzienti. I nostri messaggi, i nostri slogan, i nostri discorsi, i nostri striscioni erano espliciti e chiarissimi. Eppure il giornalista ha pensato bene di parlare di tutt'altro, dando vita ad un esempio deformazione informativa degno della nostra attenzione, oltre che del nostro disappunto.
Se avesse voluto intervistare LegaAmbiente, cosa legittima ai fini di un'informazione dettagliata e completa circa le realtà che si oppongono al macello, avrebbe dovuto trovare una sede ed momento opportuno. Sicuramente non il corteo antispecista di Sabato 12 Maggio.
Perchè a noi e alle persone che hanno sfilato sabato a Manerbio poco importa se il Mega Macello risolverà o meno i problemi degli allevatori, poco importa delle sorti degli altri piccoli macelli, poco importa se si tratti di suini che giungono dalla Danimarca o dalla bassa bresciana stessa.
Queste non sono argomentazioni che riguardano la protesta contro il Mega Macello e lo sfruttamento animale messa in atto sabato 12 Maggio, che ha portato per le strade almeno 300 persone, tutte spinte da un'unica motivazione: porre fine allo sfruttamento animale, quindi fermare il progetto di Manerbio, così come portare un forte messaggio antispecista, affinché non esistano più luoghi come allevamenti e macelli.
Invitiamo i giornalisti ad attenersi ai fatti: Sabato 12 Maggio tanti antispecisti, sostenitori della scelta vegan, che vivono e sostengono l'opposizione ad ogni forma di sfruttamento animale hanno sfilato per le strade di Manerbio per chiedere la fine della prevaricazione dell'animale umano sugli altri animali, per fermare lo scellerato progetto del Mega Macello che ucciderebbe 12.000 individui al giorno e per denunciare quella che è la sofferenza animale, dagli allevamenti ai macelli.
Questo è quello che sarebbe dovuto comparire in un articolo a seguito della protesta di sabato 12 Maggio a Manerbio. Se poi il giornalista che ha scritto l'articolo avesse voluto scrivere un pezzo sulle altre motivazioni che muovono altri movimenti in opposizione al Macello, sarebbe stato legittimo, anche perchè sappiamo benissimo che ci sono tante voci contrarie al Mega Macello. Ma leggere, a seguito di un corteo antispecista, dei problemi del comparto suinicolo e della capacità di macello di 5 milioni di suini l'anno vuol dire distorcere l'informazione. Riteniamo che l'intervista pubblicata avrebbe dovuto essere ben distinta da quello che è il nostro corteo e il nostro messaggio. Fare informazione in questo modo è più dannoso che altro.
Le motivazioni che ci hanno portati in piazza a Manerbio Sabato 12 Maggio sono ben chiare e sempre presenti nei comunicati pubblicati sul nostro blog www.controilmegamacello.blogspot.com o sulla nostra pagina facebook www.facebook.com/contrilmegamacello : siamo antispecisti, contro lo sfruttamento dell'animale umano sugli altri animali, contro il Mega Macello di Manerbio così come contro a tutti gli altri macelli, contro tutti gli allevamenti, contro tutte le gabbie, recinti e catene. Siamo per la liberazione animale. Queste sono le vere motivazioni della bellissima protesta che si è svolta sabato a Manerbio e che ha visto la partecipazione di individualità da tutta la Lombardia, il Veneto, L'Emilia, la Romagna, il Piemonte, La Liguria... e anche da San Marino e il Canton Ticino!
Siamo scesi in piazza perchè vogliamo una sola cosa: la liberazione animale. E la vogliamo adesso.

Coordinamento Contro il Mega Macello