domenica 19 febbraio 2012

Nasce il 'Coordinamento Contro il Mega Macello' di Manerbio (BS)

LA CATENA DI SMONTAGGIO ‘HAMBURGER PINI’

L’azienda ‘Bresaole Pini’, fondata nel 1982 con sede a Grosotto in provincia di Sondrio, è uno dei maggiori produttori italiani di carne. Nel 1994 realizzano, nelle vicinanze di Budapest, uno dei macelli più “moderni” del centro Europa, dove ogni settimana vengono uccisi 21.000 suini, per un totale di circa 1.100.000 ogni anno. Non solo in Ungheria, ma anche in Polonia il gruppo valtellinese Bresaole Pini espande la propria presenza costruendo tra il 2010 e il 2011 un altro stabilimento, il più grande della nazione, con una capacità iniziale di macellazione pari a 6.000 maiali al giorno.
Ed è proprio quest’ultimo impianto che viene preso come esempio per la progettazione del mega macello che sorgerà a Manerbio in provincia di Brescia e che raggiungerà il triste primato di macello più grande d’Europa.

Quello che più colpisce sono i numeri: 12.000 maiali macellati al giorno, oltre 40.000 la settimana. Giorno e notte si ucciderà e si produrrà senza sosta. Una catena di smontaggio continua. In altre parole un moderno campo di sterminio dove degli esseri viventi arriveranno stipati in enormi camion, dopo interminabili ore di viaggio, obbligati a scendere dal mezzo di trasporto e spinti verso l’interno dell’edificio, dove troveranno la morte. Come un centro commerciale ha al suo interno decine di negozi, il macello Pini sarà suddiviso in diversi settori, dal macello alla lavorazione delle carni, dal confezionamento alla distribuzione: nell’arco di 12 ore un essere vivente, senziente, individuo unico che ha sviluppato un proprio carattere e una propria sensibilità, sarà ucciso e trasformato in merce.

Crediamo che ogni essere vivente, animale umano o non-umano, si equivalga e debba avere la possibilità di vivere la propria esistenza senza far fronte ad alcun tipo di privazione, di prigionia, senza subire alcun tipo di sfruttamento, di tortura, di maltrattamento, di abuso.
Il macello Pini a Manerbio diventerà uno dei tanti simboli che avrà come obiettivo la liberazione animale e la lotta allo specismo. Sicuramente il primo passo per salvare delle vite è scegliere uno stile di vita vegan, il che significa non consumare, né acquistare prodotti che derivino dallo sfruttamento animale (uova, carne, latte, pellicce, pelletteria, lana,...).

Esprimiamo la nostra solidarietà ai comitati ambientalisti che si stanno mobilitando contro questa assurda costruzione, soprattutto perché sono in gioco tantissimi fattori: dallo stupro costante del territorio, allo spreco di risorse preziose come l’acqua. E’ altresì doveroso precisare da parte nostra che anche se anche questi luoghi di tortura, allevamenti o mattatoi, fossero ad impatto zero, il nostro impegno sarebbe il medesimo. Intendiamo quindi ostacolare coloro che intendono fare soldi sporchi e facili, senza etica e senza alcuno scrupolo.

Non vogliamo gabbie più larghe. Non vogliamo gabbie più grandi.
Vogliamo vedere le gabbie vuote, affinché nessun essere vivente sia più rinchiuso.
Per la liberazione animale.

Coordinamento Contro il Mega Macello